La formazione dei Mediatori
Il Corso per la Mediazione dei Conflitti e Mediazione Penale è autorizzato e riconosciuto da Jacqueline Morineau fondatrice del Centre de Médiation et de Formation à la Médiation di Parigi, socia fondatrice e Presidente onorario della nostra Associazione.
Il Corso per la Formazione dei Mediatori Familiari è autorizzato e riconosciuto dall’European Forum Training Research in Family Mediation con sede a Marsiglia-Francia e dall’Associazione Italiana Mediatori Familiari A.I.Me.F.
La formazione permanente
Il modello formativo teorico ed esperienziale fornisce la preparazione e gli strumenti che i mediatori applicano nei diversi ambiti di intervento. Tutti i mediatori dell’Associazione hanno seguito la formazione secondo gli standards formativi europei attraverso corsi biennali di 180 ore articolati in 10 stages, su due giorni consecutivi, con frequenza obbligatoria. A partire dal 2005 la formazione è di 200 ore articolate in 12 stages e la formazione in Mediazione Familiare di 350 ore. Ciascuno stage prevede una parte teorica, una parte pratica e la supervisione in itinere. I mediatori, inoltre, hanno maturato esperienze di studio e di lavoro in ambito sociale, penale, scolastico e familiare; sono impegnati in aggiornamenti con due riunioni mensili e una formazione permanente che prevede approfondimenti tematici, la revisione di casi di mediazione e una supervisione della formazione e dell’attività, anche con stages a Parigi. La formazione prevede, inoltre, un accompagnamento professionale e un tirocinio.
Il modello formativo
Tutti i mediatori del C.I.M.F.M. – Bo costituiscono un gruppo multi disciplinare dalle competenze in ambito pedagogico, psicologico, medico, giuridico, sociologico, criminologico e vittimologico. Hanno maturato esperienza di studio e di lavoro in ambito sociale ed hanno seguito la Formazione alla Mediazione in un percorso biennale o triennale secondo gli obiettivi e il metodo umanistico proposto da Jacqueline Morineau, fondatrice del C.M.F.M. di Parigi che svolge attività di Mediazione penale in collaborazione con la Procura della Repubblica da più di vent’anni. Si occupa inoltre di formazione non solo in Francia. Tale modello umanistico fa emergere l’aspetto del riconoscimento e dell’incontro tra le persone coinvolte nel conflitto e, quando applicato in ambito penale, persegue una Giustizia Riparativa che orizzontalizza la responsabilità “verso” qualcuno, mentre la Giustizia verticalizza la responsabilità verso il reato.
“La responsabilità, ogni volta che si parla di Mediazione, non ha più soltanto a che fare con l’essere responsabili di qualcosa e per qualcosa, ma è intesa come un percorso che conduce l’autore di reato a essere responsabile verso la vittima”.
Adolfo Ceretti
La formazione è stata arricchita dagli apporti culturali e di esperienza dei singoli formatori. Per ciò che riguarda la negoziazione, ci si è valsi della collaborazione della dott.ssa Isabella Buzzi, mediatrice familiare, con una lunga e consolidata esperienza scientifica e pratica in Italia e negli Stati uniti con John Haynes. Questo ha consentito di acquisire tecniche di negoziazione utili anche quando, al termine di una mediazione, sia necessario agevolare le parti nella ricerca, nella elaborazione e nella conclusione di accordi condivisi e quindi duraturi.
I mediatori dell’Ufficio di Mediazione dei Conflitti, seguendo le linee guida internazionali, tengono in considerazione la cultura d’appartenenza delle persone, conoscendo la cultura italiana, ma anche altre culture. Hanno competenze nelle modalità di Mediazione e Riparazione, nelle tecniche di negoziazione e risoluzione dei conflitti e competenze nell’intervento con le vittime e gli autori di reato. Conoscono il sistema della Giustizia penale e dei relativi Servizi.