Conservatorio del Baraccano
Il Conservatorio del Baraccano, oggi sede degli Uffici del Quartiere Santo Stefano, il più esteso e ricco di monumenti e giardini dei nove Quartieri in cui è suddiviso amministrativamente il Comune di Bologna, costituisce insieme alla Chiesa di Santa Maria del Baraccano, ai piccoli giardini e alla piazza omonima, uno dei luoghi di maggior interesse legati alla storia della città.
Risale al 1402 la costruzione di una cappella devozionale fatta erigere dall’allora signore di Bologna, Giovanni I Bentivoglio, a ridosso delle mura della città, in corrispondenza di un “baraccano”, cioè di un torrione sporgente che interrompeva dal lato esterno il lineare andamento delle cerchia murate e nel quale, al suo interno, era dipinta l’immagine della Madonna.
L’accresciuta devozione per la Madonna del Baraccano da parte della popolazione e la conseguente nascita di una Confraternita portarono successivamente all’ampliamento della Cappella del Baraccano e alla costruzione, nello spazio antistante, di un Oratorio con annessa casa per ospitare i viandanti bisognosi diretti a Roma e Gerusalemme(l’Ospedale dei Pellegrini), che possiamo considerare il primo nucleo dell’attuale Conservatorio del Baraccano, successivamente ampliato con la costruzione su via S.Stefano del portico (1491) e poi del magnifico Voltone.
presentazione di Brunella Bordini
L’Ufficio per la Mediazione dei Conflitti
Il C.I.M.F.M. – Bo, a partire dal 20 Dicembre 2001 (con determinazione dirigenziale P.G. n. 208328/01 del Quartiere Santo Stefano) ha promosso l’Ufficio per la Mediazione dei Conflitti all’interno della Struttura del Quartiere stesso, sito in via Santo Stefano 119. Si occupa di Mediazione in ambito sociale, in ambito penale, in ambito scolastico, in ambito familiare. L’attività dell’Ufficio di Mediazione dei Conflitti è coordinata da Maria Rosa Mondini. La sede è stata messa a disposizione dal Quartiere Santo Stefano di Bologna, nell’ambito delle sue strutture.
In tale modo il Quartiere, valutando positivamente il Progetto presentato, ha riconosciuto la funzione sociale dell’attività di Mediazione del C.I.M.F.M.-Bo ed ha offerto così gratuitamente uno spazio neutro e pubblico qual è necessario per l’attività dei Mediatori che, a loro volta, lavorano gratuitamente dal 2001.
Infatti una sede di Mediazione non pubblica e/o ideologicamente connotata potrebbe essere scartata dal cittadino che desidera usufruire del Servizio in modo libero, gratuito e aperto a tutti senza distinzioni di alcun genere.
L’attività di Mediazione svolta presso l’Ufficio che, fra l’altro, dispone di un Servizio di documentazione ed informazione, non si sostituisce ad altri Servizi già esistenti né assume competenze relative alla presa in carico psicosociale della persona, in quanto la Mediazione si differenzia dalla terapia psicologica.
Proprio perché si affrontano le tematiche relative al conflitto, deve essere evidente la neutralità di questo spazio rispetto a quelli istituzionali già esistenti.
La Mediazione non viene imposta ai confliggenti, è una scelta volontaria e deve rimanere tale perchè possano chiarirsi, incontrarsi, capirsi nella opportunità di un superamento del conflitto.